Il pittogramma può essere considerato il simbolo di un’identità nel senso che costituisce la parte simbolica di un marchio.
Se il logotipo costituisce il segno verbale che rientra nella categoria dei logogrammi, ecco che il pittogramma rappresenta un emblema che non è pronunciabile e che non è leggibile, ma che è in grado di rimandare al marchio di riferimento.
Esso serve a riprodurre dal punto di vista grafico ciò che si intende proporre, e può essere iconografico o meno.
Un pittogramma iconografico è un segno somigliante, mentre un pittogramma non iconografico è un ideogramma, vale a dire un segno astratto.
Cos’è un pittogramma
Quando ci si riferisce a un pittogramma si identifica un segno grafico derivante da una forma di scrittura che prende il nome di pittografia: esso rappresenta ciò che si vede, a differenza di quel che avviene in una scrittura alfabetica, dove si rappresenta ciò che si sente.
Il pittogramma potrebbe essere individuato come un’immagine che l’uomo realizza con lo scopo di comunicare senza aver bisogno della parola: la comunicazione per pittogrammi è immediata e chiara, rapida e diretta, in grado di attirare l’attenzione su ciò che vuole focalizzare.
Caratteristiche pittogramma
La peculiarità più importante di un pittogramma consiste nella sua capacità di spiegarsi, di chiarirsi e di manifestarsi da solo: esso, cioè, deve risultare auto-esplicativo.
Il simbolo che si sceglie deve poter essere associato nel modo più semplice possibile all’oggetto che si intende comunicare: ciò è possibile tenendo presente dell’esperienza che il target a cui ci si rivolge può aver vissuto e condiviso.
D’altro canto un pittogramma è contraddistinto anche da un livello di astrazione molto elevato, che serve a fare in modo che l’oggetto indicato venga colto velocemente, anche se il segno grafico occupa uno spazio ridotto.
La comprensibilità, come si può facilmente immaginare, è una peculiarità di cui non si può fare a meno: occorre che il contenuto del simbolo che viene rappresentato possa essere capito con facilità, in virtù di una rappresentazione grafica semplice al punto da consentire un’identificazione istantanea.
Pittogrammi famosi
I pittogrammi più famosi fanno parte della nostra quotidianità, anche se ormai non ci facciamo più caso: basti pensare al simbolo di Yin e Yang, con il colore bianco e quello nero, o al simbolo della pace.
Perfino la svastica, pur essendo associata a un periodo tragico dell’umanità, è un pittogramma celebre, anche se non tutti sanno che le sue origini sono molto più antiche: si ritiene che sia comparsa per la prima volta addirittura nel Neolitico, quando veniva utilizzata per rappresentare il movimento del sole nel cielo.
Anche la falce e il martello, d’altro canto, formano un pittogramma conosciuto da miliardi di persone: oggi è globalmente identificato come simbolo del marxismo.
Infine, un pittogramma a cui tutti noi facciamo riferimento senza rifletterci è il cuore.
Pensandoci bene, il modo in cui lo rappresentiamo è decisamente diverso rispetto alla conformazione reale dell’organo a cui corrisponde.
Il suo simbolismo è correlato con l’amore, con il sesso e, più in generale, con l’affetto e i buoni sentimenti.
Posizionamento pittogramma
Nei loghi composti, cioè quelli in cui è presente pittogramma e logotipo, seguendo le regole del graphic design, in linea di principio occorre bilanciare visivamente i due elementi.
Ovviamente bisogna tenere in conto l’effetto che si desidera ottenere anche in base al logotipo e al pittogramma stesso, dando più o meno risalto ad uno dei due elementi.
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