Il compito di un graphic designer oscilla costantemente tra la matematica e l’arte, come si può capire conoscendo gli elementi basici del design: non ci sono solo la luminosità e il colore, ma anche la texture, la dimensione, la forma, la direzione e la linea.
Ecco, quindi, che non è possibile un approccio che sia del tutto svincolato dai numeri e dalla geometria. Non a caso un altro punto di riferimento per un graphic designer è l’insieme delle griglie, vale a dire il grid system. La matematica serve per trovare equilibrio e fare in modo che un progetto grafico sia contraddistinto dalla massima armonia possibile: la gestione degli spazi è fondamentale per il successo.
Cosa fa un Graphic Designer?
Il ruolo di un graphic designer è quello di dare vita a un concept visivo, con l’aiuto di software ad hoc o manualmente, per riuscire a comunicare idee che, a seconda dei casi, possano attirare, informare o stimolare i consumatori.
Le aziende si rivolgono ai graphic designer per aumentare la riconoscibilità dei propri brand: ciò può avvenire attraverso un logo, un’immagine o un colore che rispecchino una determinata identità da sfruttare in occasione di una campagna promozionale. Gli elementi di design possono essere diversi, dalle immagini al testo, per il quale devono essere scelti il colore, le dimensioni, il font, e così via.
Graphic designer famosi
Tra i graphic designer più famosi spicca Milton Glaser, vale a dire l’autore del marchio di “I love New York”, con il cuore rosso e la scritta nera. Celebre è anche Stefan Sagmeister, a sua volta legato alla Grande Mela pur essendo nato in Austria. Ancora, merita di essere menzionato David Carson, già direttore artistico di Ray Gun, rivista di lifestyle e musica e figura importante nel settore negli anni ’90 del secolo scorso. Infine, ecco il designer britannico Neville Brody, che ha curato la direzione artistica della rivista Arena e ha progettato copertine di album dei Depeche Mode.
Come diventare Graphic Designer
Per diventare graphic designer è preferibile frequentare un liceo artistico e poi iscriversi a un corso universitario ad hoc: nel nostro Paese i punti di riferimento in tal senso sono l’Isia di Urbino e il Politecnico di Milano, ma non si può dimenticare lo Iuav di Venezia.
In alternativa, si può pensare anche di conseguire un diploma di liceo scientifico a indirizzo tecnologico o comunque di beneficiare di una formazione superiore in cui il programma di studi sia caratterizzato dalla presenza dell’informatica. Tra gli altri istituti che è utile prendere in considerazione ci sono la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e l’Istituto Europeo di Design, sempre nel capoluogo lombardo: la prima propone un corso di Graphic Design e Art Direction, mentre il secondo offre un corso di tre anni che vale come un diploma accademico di I livello.
A Milano c’è anche il percorso formativo di Visual Design dell’Istituto Marangoni. Gli aspiranti graphic designer di Roma possono rivolgersi alla Rome University of Fine Arts, mentre per quelli di Napoli l’Istituto Superiore di Comunicazione assicura una formazione variegata.
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