Font per il logo: come scegliere quello giusto?

Nel momento in cui si concepisce e si mette a punto un logo, scegliere il font giusto è un passaggio fondamentale per garantirne il successo. I font vengono divisi in categorie, cioè in famiglie i cui componenti sono accomunati da peculiarità simili.

Che cos'è un font

Per capire a quale font ci si deve affidare nella creazione di un logo, è utile sfogliare ed esplorare le gallerie di loghi che si possono trovare online, che rappresentano una fonte di ispirazione molto preziosa: l’importante è individuare un font che rispecchi il simbolismo del logo e, più in generale, i valori aziendali che si desidera trasmettere. 

Ovviamente è essenziale accertarsi che non vi siano problemi e ostacoli a livello di copyright.

Che cos’è un font?

Il font è l’insieme dei caratteri che costituiscono un alfabeto, anche se sempre più spesso tale concetto viene identificato con quello del singolo carattere. 

Ciò che rende tale e coerente un font è lo stile comune: si potrebbe parlare, a tal proposito, di coerenza compositiva. 

Ogni font si distingue dagli altri per le sue specifiche dimensioni, per le sue forme particolari e per le sue caratteristiche intrinseche.

Una prima distinzione tra i font può essere tra quelli serif e quelli sans serif: i primi sono con grazie, mentre i secondi sono senza grazie.

I font con grazie, o graziati, sono dotati di allungamenti in corrispondenza delle estremità dei caratteri, in genere ortogonali: il loro scopo è quello di fare in modo che i caratteri risultino più eleganti. 

I font senza grazie, o bastoni che dir si voglia, sono detti anche lineari, e si caratterizzano per la loro semplicità, non di rado abbinata a forme geometriche.

Come scegliere il giusto carattere tipografico

Per scegliere il carattere tipografico migliore per le proprie esigenze è necessario, prima di tutto, capire qual è l’obiettivo che si intende raggiungere, e cioè comprendere quale reazione si desidera innescare nei fruitori del testo, siano essi clienti o semplici lettori.

Solo una volta che è stato individuato lo scopo da perseguire si può avviare il processo.

La leggibilità è uno dei criteri a cui è bene prestare attenzione: si può trattare della leggibilità di un singolo carattere o della leggibilità di un testo intero. 

Essa, come si può intuire, dipende dalla struttura grafica del carattere, e quindi dall’interlinea, dalla spaziatura, dal kerning, dalla presenza di grazie o dallo spessore: sono tutti elementi oggettivi, che non variano a seconda delle preferenze individuali ma possono essere definiti in modo imparziale.

Si pensi, per esempio, a un font calligrafico: la sua leggibilità non è ottimale, dato che il suo scopo è quello di risultare attrattivo. 

Infatti, un font di questo tipo non viene utilizzato per testi troppo lunghi. È esteticamente piacevole, ma non funzionale e comprensibile.

I font migliori per loghi

Uno dei font migliori per i loghi è l’Alternate Gothic, che è stato ideato ormai più di un secolo fa per l’American Type Founders Company. 

L’obiettivo del suo creatore, Morris Fuller Benton, era quello di trovare una soluzione ideale per titoli da inserire dentro colonne strette. Questo font è stato utilizzato per lungo tempo da Youtube.

Font migliori per loghi

Una valida alternativa è rappresentata dal Futura, che quest’anno festeggia i 90 anni dalla nascita: è ritenuto il font geometrico per antonomasia, ed è facile riconoscerlo nel logo della Nike. 

Si fa apprezzare per la sua stabilità e per la sua solidità. Infine, vale la pena di mettere alla prova l’Avenir, ideato alla fine degli anni ’80.

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